Vigneti e Terroir

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Il termine “terroir” identifica per definizione l’interazione tra diversi fattori rilevabili nell’insieme delle caratteristiche geologiche, climatiche e fisiche del territorio nel quale è ubicato un vigneto.

L’importanza del terroir è fondamentale poiché esso è rintracciabile e riconoscibile nel vino prodotto in quell’area.
In base alle peculiarità del terreno sul quale cresce la vite, i suoi prodotti, i frutti e di conseguenza i vini ne saranno tale espressione.

Essendo la nostra regione montana, il suolo risulta leggero e poco fertile. La tessitura del terreno, che consiste nella composizione percentuale di sabbia-limo-argilla, è ricca nella componente sabbiosa. Inoltre si dimostra generalmente poco profondo (30-50 cm max) e di scheletro, ovvero la parte grossolana e sassosa (diametro > 2 mm) molto ricca.

I vini sono di conseguenza predisposti ad essere molto equilibrati nella componente alcolica e fenolica, con profumi eleganti e fini. I vini sono freschi e pronti ad essere consumati già poco dopo la vendemmia e non necessitano di lunghi invecchiamenti.

Da un punto di vista climatico, poiché l’azienda è collocata in una zona sub-mediterranea, i vigneti godono di un clima mite durante tutto l’anno. D’inverno si scongiurano gelate, mentre d’estate le temperature seppur calde non raggiungono livelli preoccupanti che possono causare stress termici a piante e frutti.

Caratteristica peculiare di questa zona è la ventilazione data da due venti molto noti:
l’Ora e il Pelèr del Garda.

Questi spostamenti d’aria sono provocati dai moti convettivi che si creano per le differenze di temperatura tra masse di aria più calda sopra il lago e quelle più fredde sopra i monti delle Dolomiti.
Questa situazione rende la zona particolarmente asciutta, libera da umidità eccessive e quindi nebbie. La salubrità delle piante ne trae vantaggio specie nei confronti di microorganismi pericolosi come peronospora e botrite, le quali non trovano un ambiente favorevole per prolificare.
La piovosità è nella media, quindi le piante durante il periodo estivo possono solo segnalare necessità idriche ma agosto con i suoi frequenti temporali evita che si arrivi a stress manifesti, mentre le caratteristiche del suolo scongiurano problemi di ristagni, altrettanto dannosi.
Da un punto di vista paesaggistico il nostro territorio necessita di alcuni interventi radicali.

Anche il sistema di allevamento rispecchia una tipicità regionale, la “pergola trentina”.
I terrazzamenti sono una soluzione per rendere coltivabile un terreno con un’accentuata pendenza e ne evita l’erosione. Essi sono a forma di scaloni delimitati da muri a secco in pietra. Questi permettono esposizioni solari migliori, ventilazione ottimale e calore rilasciato dalle rocce dei muri che lo trattengono durante il giorno e quindi influenzano i microclima di piante e frutti.
Questo sistema di allevamento nel quale la vegetazione è disposta a tetto inclinato verso l’alto è stato concepito proprio per la viticoltura in zone montuose.
Per mantenere poi l’equilibrio naturale delle piante e ricavarne dei frutti sani e maturi risultano importanti alcuni ulteriori interventi. La lotta integrata ovvero l’uso di tecniche e lavorazioni a basso impatto ambientale e la lavorazione mirata e pianificata dell’interfila e del terreno, devono favorire gli organismi ausiliari, tutelare e potenziare la biodiversità, conservare le energie vitali all’interno dell’ecosistema vigneto e di quelli limitrofi, dall’uccellino che nidifica tra i tralci ai microorganismi che brulicano nei pori del terreno.